
SVALBARD
SILENT GAMES
un film di FRANCESCO BISCAGLIA
Svalbard: Silent Games è un documentario che nasce dal mio interesse per la narrazione della società, per la volontà di raccontare la vita vera e come questa, nelle correnti di un arcipelago ai confini del mondo o tra le strade delle nostra città, debba essere salvaguardata per non smettere di credere nel suo unico motore possibile: gli esseri umani.
SINOSSI
Per quasi un secolo, norvegesi, russi e ucraini si sono incontrati sulle remote isole Svalbard per competizioni sportive amichevoli, simbolo di convivenza pacifica nell’estremo nord del mondo. Ma oggi, a causa delle tensioni geopolitiche e del conflitto tra Russia e Ucraina, quei giochi si sono fermati. Il documentario racconta l’impatto umano di questo cambiamento attraverso le storie di otto persone, in un paesaggio artico di straordinaria bellezza e profondo silenzio.
Svalbard: Silent Games è un racconto di identità, smarrimento e speranza, dove lo sport cede il passo alle divisioni, ma i legami tra i più giovani offrono uno spiraglio per un futuro di pace.
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PREMIO CINEMAMORE
Ed. 2025
La giuria, composta da Augusto Marsigliante, Andrea Morghen e Claudia Beretta, ha condiviso la seguente motivazione: “Nella tragicità di una guerra che divide popoli e comunita, il film racconta un’umanita che non si arrende e, anche in un contesto remoto come le Svalbard, cerca di superare le divisioni. Secondo la giuria, l’opera del giovane regista e quella che meglio incarna lo spirito dei tre festival: (RAM, RT e TFF), legandoli con un’ideale filo rosso: ricostruisce la memoria con filmati d’archivio, indaga l’aspetto religiososimbolico attraverso immagini significative, non trascurando l’aspetto esplorativo del luogo”.
PREMIO RAI TRENTO
Ed. 2025
Il documentario testimonia come un conflitto internazionale possa avere importanti ripercussioni sulla vita di una piccola comunità, in un luogo isolato del mondo. Nell’arcipelago norvegese SvalBard, Coste Fredde, del Mar Glaciale Artico, ricco di miniere di carbone, 2970 abitanti convivono pacificamente da molti anni.
Fra loro minatori ucraini, impiegati russi e norvegesi, che l’invasione russa dell’Ucraina ha diviso. Sospesi i rapporti sociali e i giochi comuni.
Gli ucraini rientrano in patria al fianco dei combattenti. Scorrono interviste intime supportate da immagini di natura desolata e immagini storiche di vita quotidiana a testimoniare come la convivenza è stata possibile e sia ancora possibile. La speranza e l’auspicio quindi, è che il conflitto termini e tornino i momenti di comunione e socialità tra etnie.
Il racconto lineare e semplice lascia il tempo allo spettatore di pensare e riflettere e, seppur appesantito da alcuni inserimenti di filmati amatoriali, descrive con immagini suggestive del paesaggio artico una realtà drammatica. Il premio vuole sottolineare soprattutto gli aspetti sociali dei conflitti mondiali che la vastità artica rende silenziosi ma non assenti.